sabato 5 dicembre 2009

Coez - Figlio Di Nessuno [2009]
























Ormai immagino che molti di voi conosceranno i Brokenspeakers, collettivo di ragazzi romani usciti a inizio anno con un album che ha sorpreso tutti, o per lo meno tutti coloro che non conoscevano ancora il gruppo. Penso inoltre che, aldilà delle preferenze soggettive, tutti ci saremo accorti che tra i vari membri del gruppo quello che più spiccava (assieme a lucci) era senza dubbio Coez. Per quanto mi riguarda aveva già dimostrato le sue doti sull'album Terapia, disco al quale partecipavano anche Franz e Nicco (i tre formavano allora i Circolo Vizioso).

Le aspettative per il disco sono quindi altissime, sapendo prima di tutto che Coez è tecnicamente e liricamente a livelli alti ed in secondo luogo pensando che se era riuscito a regalarci belle strofe nel disco col gruppo, immaginare un LP tutto suo è già in partenza una goduria.

Passiamo all'album, disco che reputo tra i migliori di quelli usciti quest'anno (e ammettiamolo, il 2009 ci ha regalato album davvero sensazionali, partendo da Numero 47 per arrivare a E poi all'improvviso...) nel quale però trovo alcune pecche, per carità soggettive, che però se evitate avrebbero reso il disco davvero eccellente. Lui non lo discuto, è bravo si fa sentire ed inoltre non rappa più di 2 strofe a pezzo quindi le tracce si fanno sentire senza annoiare (cosa che succede spesso quando in un disco solista l'mc rappa di fisso 3 strofe a pezzo). I featuring sono pochi ma buoni, Lucci nel pezzo "Cassaforte" va alla grande e non dispiace neanche Supremo 73 in "You Get Ready", infine non poteva mancare il pezzo con i Brokenspeakers al completo, "Circolo Vizioso Royal" riassume, a mio modo di vedere, lo stile del gruppo, che seppur tratta tematiche attuali, profonde e mai banali, lo fa sempre con uno stile duro e senza peli sulla lingua. Un po' di Hardcore non fa mai male, anzi ci piace parecchio!

Bene, il resto del disco mantiene sempre livelli alti, ma ciò che mi ha più deluso, anche se deluso forse esagera un po' la sensazione che provo, sono i beats. Sia chiaro ci sono 2,3 beats qui dentro che davvero sono eccezionali, ma i restanti non ti lasciano nulla, per intenderci si sente che manca un beat di Syne dopo aver ascoltato il disco anche senza leggere la tracklist, ci si accorge che mancano beat alla "Nel Bene e Nel Male" o "Cattive notizie". Lo stesso Ford78 che tanto aveva spaccato nel disco dei Broken qui non dico che abbia cannato ogni beat, ma un po' di delusione c'è, se sentiamo ciò che aveva fatto ne "L'Album". Nota di merito invece a Seco e Barabba che hanno cacciato bei beat.

Nel complesso un disco che merita di essere comprato o per lo meno ascoltato perché Coez è davvero un mc con qualità ottime, vorrei elencarvi 2,3 pezzi che maggiormente mi piacciono, ma faccio fatica, perchè ne inserirei almeno 7-8, quindi non esitate e appena potete comprate il disco contattando Coez stesso o andandovi a vedere i live loro!

Brokenspeakers è un marchio di qualità!




mercoledì 30 settembre 2009

don gocò

DonGocò - To Do

- Quella che mi appresto a scrivere è la recensione di un album che, penso, pochi di voi avranno sentito. L'autore del disco è DonGocò, rapper calabrese della provincia di Cosenza, provincia che tra gli altri ha visto crescere un mc come Kiave. Non a caso nel disco "7 respiri", album d'esordio di Mirko Kiave, è presente una traccia nella quale, assieme ad altri rapper cosentini e più genericamente, calabresi, fa la sua comparsa anche un certo DonGocò. Ed è proprio lui che apre il pezzo con una strofa davvero notevole (giusto per farvi un esempio: "Solo chi è pagato sottobanco non è sottopagato, sottostando a leggi di mercato. Troppe menate, state... in uno stato che ha creato grate, invece di essere grato") con uno stile tutto suo che poi ritroveremo nel suo disco, caratterizzato da giochi di parole e doppi sensi, mai scontati.
Beh dopo questa brevissima introduzione all'Mc, passiamo a parlare dell'album (o EP, insomma) in questione. La prima traccia, forse una delle migliori del disco (anche se ahimè, troppo breve), ci regala un bel beat, di quelli che piacciono a me, semplice, ma non banale, giro di piano, batteria bella ritmata ed Mc che senza neanche troppo sforzo ci regala un'ottima strofa che ci introduce perfettamente al disco mettendo in chiaro le sue doti ed il suo stile di cui vi avevo parlato prima.
Le tracce si susseguono rapidamente e nessuna di esse risulta pesante, perché DonGocò potrà pure sembrare ripetitivo nel modo in cui compone i suoi testi, ma non annoia mai, questo è certo. Il vero problema (che poi è una cosa soggettiva) di questo album sono alcuni beat. Non che siano tutti di bassa caratura, solo che in un album di sole 7 tracce (calcolando che l'ultima è un outro non rappato) sono solo 4 i beat che davvero apprezzo ed è un po' un peccato che tracce come "Più o Meno Così" o "Più Forte" caratterizzate da un buon mc, siano accompagnate da beat non all'altezza, non brutti, ma più o meno anonimi.
Tra le tracce degne di nota vi segnalo "Dico No" e "Mi Lega" che sono forse le due tracce più complete del disco e giusto per darvi un piccolo assaggio vi riporto qualche rima: "Tutti innamorati della stessa donna in verde, di un amore che si spegne quando lei si accende, sembra quasi che passi dal cuore alla mente, ma l'amata lentamente li abbandona e lascia niente!" oppure "Mo' sto scrivendo e mostro un certo interessamento verso intere sere parlando con chi mi insegnò a farlo, ogni pensiero è un ringraziamento ed il sorriso un compenso, per chi mi avuto come primo impegno, un investimento per cui si paga pur non sapendo se ci sarà un rientro".
Beh spero vivamente che ascolterete il disco e contatterò a breve DonGocò per sapere se posso allegare alla recensione un link per il download, in modo che l'album possa girare ed assieme a lui il nome di questo ragazzo, ancora poco noto, che però merita un pizzico di "fama" in più, visto quel che ha dimostrato di saper fare su questo disco.

martedì 14 luglio 2009

Artificial Kid - Numero 47 [2009]


01 - Il sistema
02 - Assurdo
03 - Deragliamento personale
04 - Ipercubo
05 - U-topia
06 - Rollerball
07 - La verità
08 - CPSOM
09 - Dis-u-topia


- Beh non so davvero da dove iniziare. Ci troviamo di fronte ad un disco immenso, grandioso…Assurdo. Questa è stata la prima impressione ascoltando quest’album, anche se in fin dei conti c’era da aspettarsi un disco del genere. Quando al microfono hai Danno, quando Stabbyoboy (fino a questo disco ancora poco conosciuto) ti regala dei beat da terzo millennio, assolutamente perfetti per questo tipo di album, e quando ai piatti hai il 6 volte vincitore del DMC Dj Craim, hai pochi dubbi: o è una bomba o ti svegli tutto sudato. In questo caso per fortuna quando ho messo il disco nel lettore ero sveglissimo!
Era da tempo che non ascoltavo roba così fresca, non dico innovativa perché negli USA questo “filone” musicale è ormai collaudato da tempo, però qui in Italia un disco del genere non si era mai sentito. Non voglio però stare qui a dire che si sono ispirati a modelli come El-P e che il disco suona Def Jux perché non so quanto potrebbe far piacere ai “ragazzi artificiali” essere etichettati come “quelli che fanno roba alla Def Jux”.
Passiamo però ad analizzare il disco nel quale ritrovo solo una pecca: da buona groupie di Danno mi piange il cuore sentire alcune tracce durare solo 2 minuti, ma in fin dei conti è solo un capriccio personale, quindi oggettivamente questo disco non ha pecche!
Un concept album realizzato perfettamente, un vero e proprio viaggio nella vita di Numero 47. Già il titolo è tutto un programma, forte critica (per come la vedo io) alla globalizzazione ed alla massificazione che stanno prendendo sempre più piede nella nostra società (”sei un numero, una cifra sopra il loro tabulato”). Vorrei citare qualche barra e commentarla, ma mi accorgo che facendo in questo modo dovrei riprender praticamente il 99% dei versi scritti da Danno. Ad esempio citerei tutta Assurdo che è forse la traccia meno “futuristica” o per meglio dire più diretta con temi che trattano di una realtà che ci è vicina, non che le altre parlino di un futuro così lontano, ma questa più delle altre ci mostra il volto della società nella quale viviamo senza perdersi troppo in visioni estremamente Cyber-Punk come succede ad esempio ne Il Sistema o in Cpsom, senza tralasciare la visionaria e psichedelica Deragliamento Personale nella quale Danno “in bilico su funi” ci racconta un viaggio tutto suo tra mente e realtà come essa appare ai suoi occhi. Personalmente dico che quest’album va vissuto, devi entrare nella testa degli Artificial Kid (non solo di Danno perché quest’album con un tappeto musicale diverso non renderebbe assolutamente come invece fa) e capire i loro ragionamenti. L’album infatti non è per nulla leggero o semplice all’ascolto, io prima di apprezzarlo veramente ci ho messo un mesetto buono o poco più e ovviamente le prima cosa che mi ha “fomentato” alla grande è stata Ipercubo. E' infatti la prima traccia che ti colpisce perché è forse la meno profonda del disco (sempre con rispetto parlando e non escludo che un domani forse cambierò opinione a riguardo) perché alla fine è la versione “elevata al cubo” di una Toro Scatenato o di una Hardcore FM, pezzi ottimi che però sono principalmente esercizi di stile (e che stile!) e tracce perfette per accendere un live o farlo esplodere del tutto (all’attacco di Ipercubo è venuto giù il Villaggio Globale a Roma ed alcune testimonianze narrano di come anche al Cantiere su a Milano sia scoppiata la folla all’attacco dello stesso pezzo).
Decisamente azzeccata l’idea di inserire un intro ed un outro in Utopia e Dis-u-topia, bastano poche barre l’una per farci provare quello che magari con un pezzo più esteso ed elaborato, la traccia non avrebbe trasmesso: “soli nel silenzio di ogni nostro sogno infranto contro le loro mura erette in nome della nuova genia Dis-u-topia”.

Dicevo prima dei beats di Stabbyo e di come essi siano fondamentali per la realizzazione del disco. Suoni malati, synth a manetta e quel richiamo al Boom Bap di sottofondo che ci tiene saldi alle radici del genere. In effetti per come la vedo io, questo disco non vuole suonare sperimentale, è Hip Hop. Hip Hop fatto in maniera loro, ma rimane tale. Parliamo di Hip Hop allora è necessario che ci sia pure un Dj, e chi meglio del pluricampione italiano può ricoprire il ruolo di Dj ufficiale degli Artificial Kid se non Dj Craim? Fondamentali sono infatti questi due componenti del gruppo, non solo nel disco, ma anche dal vivo. Su Craim c’è poco da dire, parlerà il video che posto in seguito alla recensione, mentre Stabbyo ha un ruolo fondamentale perché le basi suonino come suonano nel disco e l’atmosfera resti invariata. Effetti speciali da grande schermo, ma qui è tutto vero.

Classico monito: COMPRATE IL DISCO! Stavolta oltre a dirlo per supportare i ragazzi, lo consiglio proprio per altri motivi:
1- Il disco è strepitoso ed averlo nella propria collezione è un Must per chiunque apprezzi la buona musica fatta da chi non si monta la testa e ama ciò che fa;
2- Il booklet del disco da solo vale l’acquisto, i disegni di Champa (il quarto Artificial Kid) sono grandiosi e la grafica di Paura corona il tutto.

Artificial Kid's Myspace

Ps (tutti a casa):


giovedì 9 luglio 2009

Colle der Fomento – Anima & Ghiaccio [2007]



1. La Forza... (intro)
2. Ghetto Chic
3. Pioggia Sempre
4. Benzina sul Fuoco
5. Più Forte delle Bombe
6. Capo di Me Stesso
7. Solo Amore
8. Accannace
9. La Fenice (feat. Kaos)
10. Questi giorni
11. Punti di Domanda (feat. Il Turco)
12. This joint is for u…
13.
Fratello dove sei?
14. Sorridi
15. Oggi sono Chiunque
16. RM Confidential (feat. Supremo 73)
17. Più Forti delle bombe (Dj Stile Remix)
18. Anima e Ghiaccio

“A testa alta anche quando barcollo, tu mi chiedi 10 io ti do 100 e decollo!”. Questo è il Colle, nulla di più nulla di meno, semplicemente il massimo. Non vorrei essere pretenzioso con quest’affermazione, ma quando ascolti un album come Anima e Ghiaccio capisci che sei dinanzi ad un capolavoro che difficilmente può essere eguagliato in bellezza ed importanza. Si vociferava che forse volevano dire basta col rap, si diceva che forse dopo un ultimo album avrebbero detto addio alla scena ed invece eccoli tornare alla carica con più grinta di prima e con tanta voglia di fare ancora e ancora (nel frattempo è uscito Artificial Kid che è già considerato da molti un disco unico nel suo genere degno di essere paragonato ai classici del rap italiano). Liricalmente “Anime e Ghiaccio” è il top sia per Danno che Masito, testi cosi forti e ben scritti da entrambi non li avevo sentiti prima (solo Danno qui e li aveva già dato dimostrazione di poter arrivare a questi livelli, ma bene come in quest’album, non aveva fatto). Tracce come “Capo di Me Stesso” o “Pioggia Sempre” sono l’emblema di come questi due ragazzi partiti dal basso nei “lontani” anni novanta abbiano raggiunto livelli mostruosi senza mai smettere di essere semplicemente se stessi. Ed è proprio questa semplicità che li rende unici ed inarrivabili.

L’album dopo la sua sortita destò qualche scontento, la gente dopo anni ed anni di attesa si aspettava un disco perfetto su tutti i fronti e invece in molti sono rimasti scontenti della scelta dei beats, quei beats che Danno e Masito in alcune interviste hanno definito perfette per il suono del Colle. C’è però da dire che 2,3 tracce fanno storcere il naso pure a me, perché ai piedi dei due mostri vorrei un tappeto musicale degno dei loro nomi. Ovviamente però l’album contiene produzioni di alto livello, in particolare uno strepitoso Don Joe (che oggi sembra essere l’ombra di se stesso), un Danno rivelazione nell’”Intro” e ne “La Fenice”, Dj Shocca che non si smentisce e lascia il segno e per finire un grande Turi in “Pioggia Sempre”. Analizzando il disco dalla parte degli mcs, c’è poco da dire se non che sono sempre i migliori, non c’è dubbio, restano al top e dal podio non ne vogliono proprio sapere di scendere, si sono evoluti, sono su un livello superiore rispetto a prima e rispetto a gran parte della scena attuale. Masito compie un processo di miglioramento davvero notevole e l’equazione Danno>Masito non è più tanto ovvia come era (per alcuni) anni fa. Difficile trovare testi che spicchino sugli altri perché sono tutti di altissimo livello, però “Capo di Me Stesso” ha sicuramente tutti i requisiti per essere traccia del disco, tanto quanto “La Fenice”, con, manco a dirlo, un ottimo Kaos ed RM Confidential dove ci viene raccontata l’altra faccia della medaglia di Roma, la Roma che non avevano raccontato nella celebre “Il Cielo su Roma”. Le collaborazioni al micro son poche, ma potenti: Kaos (già citato in precedenza) fa la sua figura cacciando una delle sue strofe più potenti che abbia mai sentito, mentre Sparo Manero e Gufo Supremo (immancabili) tangono testa a Danno e Masito, fanno un’ottima figura, nelle rispettive “Punti di Domanda” ed “RM Confidential”.

Insomma il disco nel complesso è grandioso, per quanto mi riguarda forse una delle migliori uscite dal 2000 (top 3 senza pensarci) e si parla già di un quarto disco, non so quanto sia fattibile come cosa, ma nel frattempo accendo lo stereo piazzo “Anima & Ghiaccio” ed ho tutto ciò che mi serve per star bene.


Colle der Fomento's Myspace

mercoledì 4 marzo 2009

prova

2009. Tante attese…”Quando esce Artificial Kid?”, “Quando esce l’LP di Ghemon (“E Poi all’Improvviso Impazzire”)?”. Eppure senza che te lo aspetti c’è qualcun altro che pur non essendo tra i più attesi o, per lo meno, pur non essendo atteso come gli altri sovra citati, arriva all’improvviso con un discone e ti lascia un attimo di stucco. Questa è stata la mia prima reazione all’ascolto del disco d’esordio del collettivo romano Brokenspeakers. Già noti alla scena grazie ad album sotto nome di Circolo Vizioso o in merito ad EP come “Featuring Lucci”, i componenti del gruppo, Lucci, Coez, Nicco, Franz e Hube, supportati da un Ford 78 in formissima ed un Dj Sine che ci regale qualche perla, confermano il loro spessore con un album che personalmente mi ha lasciato a bocca aperta. Non che li ritenessi mediocri o scarsi, ma son rimasto sorpreso dalla grandezza del disco, che in alcune tracce raggiunge livelli lirici veramente elevati e non tratta mai gli argomenti in maniera scontata o banale. La lunghezza dell’album è perfetta, questo scorre veloce nel lettore e non stanca mai, soprattutto se “condito” con varie “mine”che mi hanno fatto maggiormente apprezzare il disco. Una su tutte è senz’altro “Piove sul Bagnato”, una delle migliori strumentali del disco rafforzata ulteriormente da tre grandi Mc, soprattutto da un Coez che con una strofa forte e profonda ed un ritornello tanto duro quanto vero ti fa venir voglia di comprare il disco solo per quelle 20 barre. Non fraintendetemi, non va tolto nulla al resto del gruppo, ma voglio solo dire che su questo disco Coez dimostra davvero di avere le “skillz” per fare e dare molto. Oltre ai ragazzi che si esibiscono a turno durante tutto il disco, l’album è ulteriormente rinforzato da alcuni featuring belli pesanti. Salta agli occhi immediatamente la terza traccia: “Cattive notizie”, il nome di Danno non è poca roba, anzi quando Simone partecipa ad un disco sappiamo con certezza che il prodotto è di buona qualità, Sine fa un lavorone con un campione forte e deciso ed una batteria che picchia. Il risultato è un traccia tra le più belle del disco e dell’anno, per quel che si è sentito fin’ora. Non potevano mancare i ragazzi di Gente de Borgata, compaiono infatti: Supremo73 ed Il Turco che partecipano rispettivamente in “Mondo Cane” e “Nel bene e Nel Male”. Quest’ultima mi è piaciuta particolarmente, beat del “solito” Sine e strofone del Turco oltre ad un grande Coez. “La Mia Pistola”, che chiude l’album nella maniera migliore, non ha bisogno di descrizione, l’avrete già sentita tante volte che ormai si commenta da sola.

Consiglio vivamente di acquistare l’album perche i Brokenspeakers lo meritano. Il disco è autoprodotto quindi a maggior ragione, andate se possibile a vederli alle Jam, supportateli e comprate il disco, 10€ non sono tanti.

Buon ascolto

Sito Ufficiale: http://www.brokenspeakers.com/home.html

Myspace: http://profile.myspace.com/index.cfm?fuseaction=user.viewprofile&friendID=102694016

Vi allego un simpatico video che pubblicizzava l’album prima della sua uscita: